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Zombi, non Zombie. Un omaggio alla lingua italiana (zombi, Treccani). Stay zombied!

News

Zoombie: il Primo Festival Internazionale della non Vita

Domenica 30 ottobre 2016 parteciperemo all'evento Zoombie (Primo Festival Internazionale della non Vita), organizzato dagli amici di Halloween Celebration‬.

Zoombie è una giornata tutta all'insegna degli zombi che si inserisce nella tre giorni horror di Halloween Celebration‬ che ogni anno va in scena in occasione della festa di Halloween a Borgo a Mozzano (Ponte del Diavolo).

Insieme agli amici di Halloween Celebration‬ daremo vita a un live game chiamato Il Giro del Borgo in Ottanta Zombie: una sorta di camminata zombi all'incontrario nella quale i passeggiatori saranno gli umani che dovranno evitare i morsi dei non viventi e sopravvivere all'avventura riportando meno morsi possibili e recuperando il maggior numero di dosi di antidoto!

Insieme a noi ci saranno anche gli amici di ZNation.IT per il ZNation Italia Meeting e poi ancora il raduno "moto vivente" Harley Davidson, l'Halloween Cast, il Thriller Dead Mob, l'apericena degli Zombie, musica a tema e l'Overlook Cine Horror con proiezioni fino a tarda sera!

Che diavolo aspettate per partecipare... di essere morti o non morti?

Zoombie

Death Rising: intervista ai produttori

Death RisingPubblichiamo un'esclusiva intervista ai produttori della serie zombi italiana Death Rising.

Salve, oggi vanno molto di moda le serie a tema zombi (noi di Zombiadi lo scriviamo senza la E finale, come omaggio alla lingua italiana secondo la voce del dizionario Treccani). Come è nata la vostra idea, il concept, l'idea di questo "soggetto" particolare, per intendersi, sul quale poi avete sviluppato la sceneggiatura?

L’idea di creare una web series con tematica zombie è nata circa due anni fa. Il regista e produttore della serie, essendo un grande appassionato del genere, decise, grazie anche all’ausilio dei due direttori della fotografia, di realizzare un progetto innovativo ed originale. Si voleva creare una serie che stupisse lo spettatore, lontana dai classici format italiani che siamo abituati a vedere. Niente di tutto ciò, ovviamente, sarebbe stato possibile senza la collaborazione di altre persone, con le quali è stata appunto fondata la GoodFellas Digital Entertainment, produzione indipendente composta esclusivamente da giovani, e con le quali tuttora si lavora insieme per ultimare la serie.

Cosa distingue questa ennesima serie zombi dalle altre? Il titolo richiama esplicitamente quello di un videogioco (Dead Rising, quasi identico a Death Rising) uscito una decina di anni fa e ambientato all'interno di un centro commerciale infestato da zombi. Ci sono anche collegamenti a livello di sceneggiatura o si limita ad essere un omaggio al titolo? O addirittura non c'entra nulla e la similitudine è del tutto casuale?

Nonostante sia difficile da credere, quando decidemmo il nome da dare alla serie, non eravamo a conoscenza del gioco in questione. La scelta del titolo, semmai, è stato un richiamo al mondo dei morti viventi, giocando appunto con l’immagine che da sempre abbiamo avuto degli zombie. La trama della serie, pertanto, si discosta radicalmente da quella del gioco, ma per ovvie ragioni non siamo ancora nelle condizioni di poter far trapelare nulla.

Death Rising

Perchè avete scelto di ambientare la storia a Catania (ndr. solo perchè siete di Catania?) e quali spunti originali vi ha offerto la città?

Catania è la nostra città. Quasi tutti i componenti della produzione provengono da lì o quantomeno dai paesi limitrofi, pertanto l’idea di utilizzarla come scenario è nata quasi in maniera immediata, sia per una questione affettiva che per una questione di praticità. Ciononostante Catania fa soltanto da scenografia. All’interno della serie infatti, non ci sono espliciti richiami a Catania o addirittura alla stessa Sicilia, potremmo benissimo trovarci in un qualsiasi posto al mondo. Tale scelta è stata fatta consapevolmente, volevamo un mondo post-apocalittico e abbiamo cercato di ricrearlo.

Sappiamo che non è facile girare con un budget ridotto: come avete superato gli ostacoli che hanno le produzioni lowbudget per cercare di ottenere comunque un livello di qualità alto?

Quando si è una produzione come la nostra, composta da ragazzi, nulla è semplice. Il budget ridotto è stata una delle nostre preoccupazioni più grandi, ma lavorando con professionalità e serietà stiamo comunque riuscendo ad ottenere un prodotto di qualità, che i fan del genere saranno molto contenti di vedere.

Death Rising

A che punto siete con le riprese? La prima serie è stata ultimata e in caso affermativo di quanti episodi si compone e dove sarà possibile vederla?

Le riprese procedono bene ed abbiamo già ultimato il primo episodio. La serie sarà composta da tre episodi della durata di 15 minuti ciascuna e sarà possibile vederla nel canale YouTube della produzione. L’uscita non è stata ancora decisa, tutto dipenderà dalle tempistiche della post-produzione, la quale prevede molto lavoro ed impegno, ma che renderà la serie un prodotto di ottima qualità.

(Zombiadi, 18 luglio 2016. Guarda la serie: Death Rising)


Anatomia dello zombie ovvero come l'uomo imparò ad amare lo zombi come plusvalore economico

prof. Christian Orloff PetersenPubblichiamo un breve trattato a cura del professor Christian Petersen Orloff, zombologo di fama mondiale e docente presso l'Università di Cana, in Galilea.

“Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della Parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua (...). Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. Beati e santi coloro che prendono parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni". (Bibbia, Apocalisse 20,4-6)

Già da questa citazione si capisce quanto sia antica e diffusa la realtà dei morti viventi. Molte culture, sin dalle prime forme di vita sociale dei primati, hanno illustrato e dimostrato che gli zombi sono nati con la nascita dell'uomo stesso. Come per ogni cultura ancestrale e tribale la realtà che non si comprende si esprime e giustifica attraverso entità cosmiche definite "divinità".

Assodato questo mi preme in questo mio breve articolo soffermarmi sull'utilità sociale ed economica dello zombi. Nelle società primordiali lo zombie era venerato perché esso dimostrava inequivocabilmente come la vita continui dopo la morte. Ovviamente non tutti i morti diventano zombi. Ci vogliono determinate concatenazioni di eventi, per cui vi invito a comprare i miei libri, conosciuti in tutto il mondo, nel caso se voleste approfondire il tema.

Ad ogni modo, sintetizzando all'estremo, ciò che conta è che i morti viventi, che ovviamente si nutrono di carne umana e diffondono in essi il virus che li trasforma, hanno sempre avuto un'importanza sociale determinante e preziosa per lo sviluppo e la crescita culturale. Gli zombie primordiali hanno riempito pagine di scritti, testi teatrali, saggi, racconti, favole, superstizioni a partire dall'antichità e sino ai giorni nostri. Da Ulisse che va a trovare la madre nell'Ade a pseudomiracoli di chi dopo essere dichiarato morto rinasce la realtà è che lo zombi è la vita stessa.

Ogni cultura interpreta a proprio modo ciò che oggettivamente avviene. Il gatto nero è sacro in Egitto e nella superstizione monoteista è simbolo del male per esempio. A voi le ovvie conclusioni. Assioma comune è che l'uomo abbia sempre fatto uso a livello economico dello zombi. Spesso molte cosiddette "stragi di massa" non erano altro soppressioni di zombi ma servivano a diffondere paura e terrore. La paura diffusa nelle masse è sempre stata utilizzata dal potere per giustificare azioni che in realtà servivano per rafforzare il potere stesso, mantenere nell'ignoranza le masse e far arricchire sempre più i pochi a discapito dei molti.

E' molto difficile nelle poche righe di un articolo spiegare caleidoscopicamente tutti i rapporti di causa ed effetto del caso, vi consiglio quindi di comprarvi i miei libri che potete trovare in tutte le librerie del mondo essendo stati diffusi in centotrentasei nazioni e ottantasei lingue.

Concludo accennandovi l'ultima evoluzione dello zombi: lo zombie 2.0. Con la rivoluzione industriale prima e maggiormente poii con lo sviluppo veemente del ventesimo secolo nel settore chimico, batteriologico e tecnologico si è intervenuti a modificare e/o a creare gli zombi anche senza le naturali cause che li ha da sempre creati. Con le scoperte scientifiche (DNA, LSD, NAPALM, MDMA) l'uomo è riuscito a sintetizzare una neurotossina chiamata trioxina che permette in poco tempo di trasformare morti e non morti in perfetti zombi. Giusto o sbagliato che sia (lascio a voi il giudizio finale) da più di cinquanta anni l'uomo ha modificato la naturale creazione dello zombie così come lo si era conosciuto nel corso della storia dell'umanità. Questo perché gli scienziati (alcuni dei quali conosco o ho conosciuto personalmente) hanno visto enormi possibilità di ricerca e di utilità economica per l'umanità. In realtà il potere mondiale ha poi gestito secondo il proprio interesse queste scoperte e ciò che i bravi scienziati all'inizio sognavano non è poi mai avvenuto.

La triste realtà è che oggi gli zombi vengono per il 95% creati in laboratorio al solo fine di essere utilizzati per scopi propagandistici, lavoro gratuito e per frivolo gusto ludico di ristrette élite pseudo borghesi.

Sono felice di aver potuto scrivere questo mio breve articolo per gli appassionati e ringrazio gli ideatori di Zombiadi che stanno portando avanti una causa che in pochi hanno avuto il coraggio di sostenere. Una voce libera e chiara nell'urlo mondiale del servilismo all'ignoranza.

Ci tengo a ricordare che mi troverete alle Zombiadi 2016 in ogni caso se voleste approfondire, scambiare idee o compare i miei libri.

Un saluto dal vostro Christian Petersen Orloff, ormai definito (non certo da me stesso ma dalla comunità scientifica mondiale) lo zombologo più importante al mondo.

(Esclusiva Zombiadi, 25 giugno 2016)

(Z) The Series: intervista ad Alessandro Di Cristanziano e Sandro Donnici

(Z) The SeriesPubblichiamo un'esclusiva intervista a Alessandro Di Cristanziano, regista della serie zombi italiana (Z) The Series, e a Sandro Donnici, l'ideatore del progetto.

Alessandro Di Cristanziano, salve, oggi vanno molto di moda le serie a tema zombi. Come è nata la vostra idea, il concept, l'idea di questo "soggetto" particolare, per intendersi, sul quale poi avete sviluppato la sceneggiatura?

Alessandro - Sento doveroso dire che la serie è stata ideata e scritta circa 4 anni fa da Sandro Donnici e Fabio Luongo, io sono entrato a far parte del progetto solamente in una fase successiva, quindi lascio la parola a Sandro.

Sandro - L'idea è nata da una passione per gli zombie movies che io e l'altro sceneggiatore Fabio abbiamo sempre avuto. Avendo visto tutti i film e le serie di zombie possibili, da una parte abbiamo pensato a cosa succederebbe se un'invasione zombie si verificasse in questa parte di mondo in cui ci sono dei ragazzi normali come noi (e non come sempre dei badass americani dal grilletto facile). Dall'altra, stanchi di non ricevere mai in nessun film o serie spiegazioni sul come o perchè all'improvviso compaiono gli zombie, abbiamo provato a inserire nelle puntate una sottotrama che spieghi chiaramente come il fenomeno sia iniziato, quale sia il suo scopo, e come possa essere sconfitto.

Cosa distingue questa ennesima serie zombi dalle altre? Quali sono gli elementi di novità? In fondo la storia di base sembra simile a quella di molte altre serie zombi, raccontando le avventure di un gruppo di "sopravvissuti".

Alessandro - Sulla trama credo che Sandro abbia già detto tutto, forse anche troppo! Io come regista ho semplicemente cercato di caratterizzare al massimo questa atmosfera di complotto, cercando di creare qualcosa più simile ad un thriller o un horror giapponese piuttosto che l'ennesimo copia-incolla di TWD.

(Z) The Series

Dunque Roma caput mundi e origine di una possibile "fine del mondo": perchè avete scelto di ambientare la storia a Roma (solo perchè siete di Roma?) e quali spunti originali vi ha offerto la città?

Sicuramente la nostra intenzione non è quella di fare una sterile satira del tipo: "A Roma gli zombi stanno in fila sul raccordo anulare". Ovviamente i limiti di produzione ci avrebbero impedito di girare da qualsiasi altra parte, resta il fatto che Roma è il luogo perfetto per l'inizio di questa storia. E' l'unica metropoli italiana ed è verosimile che un'epidemia si diffonda sulla penisola partendo da qui. Inoltre ad agosto (periodo in cui abbiamo girato) alcune zone, soprattutto in periferia, sono veramente desolate e spettrali.

Sappiamo che non è facile girare con un budget ridotto: come avete superato gli ostacoli che hanno le produzioni lowbudget per cercare di ottenere comunque un livello di qualità alto? Ho letto che avete fatto ricorso anche al crowdfunding, che feedback economico avete avuto, soddisfacente?

Con (Z) abbiamo cercato di trasformare qualsiasi limite di produzione in una marchio di fabbrica. Prima fra tutti la scelta del bianco e nero, quest'ultima ha conferito un'atmosfera vintage da vecchio film horror (Romero docet) ma ci ha anche permesso di risparmiare infinite ore di post produzione. Il budget di (Z) si aggira sui 3500€ circa, di cui 1500 sono stati ricavati dal crowdfunding. Possiamo ritenerci pienamente soddisfatti, colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato!

(Z) The Series

A che punto siete con le riprese? La prima serie è stata ultimata e in caso affermativo di quanti episodi si compone?

Le riprese si sono svolte tutte lo scorso agosto e la prima serie è stata ultimata in 9 serratissime giornate. La prima serie è composta da 4 episodi di un massimo di 10 minuti l'uno ed ha debuttato online la settimana scorsa.

(Zombiadi, 7 luglio 2016. Guarda la serie: (Z) The Series)


Apocalisse zombi: video verità sulla diffusione del virus

apocalisse zombiZombiadi pubblica una dichiarazione video coperta dall'anonimato a cura di un agente speciale che faceva parte della squadra incaricata della sicurezza del laboratorio nel quale stavano sviluppando alcune armi chimiche.

L'agente X parla di ciò che è realmente accaduto nel laboratorio presso il quale è avvenuto l'incidente fatale tenuto segreto dai governi di tutto il mondo.

(Zombiadi, 9 giugno 2016)